Il nuovo Fanfani

Rai, le critiche del Consiglio di Stato

Avevamo previsto con facilità a dire il vero, un qualche problema per il governo nel pagamento del canone Rai in bolletta, come pure avrebbe preteso. Pochi mesi da allora ed il Consiglio di Stato ha messo in chiaro le nostre stesse riserve, per lo meno vi sarebbe da appurare la definizione di cosa debba intendersi come apparecchio televisivo. I giudici, esattamente come avevamo scritto anche noi, contestano la mancanza di un preciso riferimento allo scambio dati tra vari enti necessario per l’addebito. Poi bisognerà considerare la normativa sulla privacy, capire se c’è o non c’è un concerto con il ministero dell’Economia, ed alla fine della fiera, il Consiglio di Stato scrive che “non tutte le norme risultano formulate in maniera adeguatamente chiara”. In concreto la nostra stessa impressione sul testo di legge: un bel pasticcio. Tutto ciò non dovrebbe comunque impedire che la prima rata di 60 euro del pagamento del canone resti nella bolletta della luce di luglio. Tutte le opposizioni si leccheranno i baffi, puntando i piedi accanto all’associazione dei consumatori. Di questi tempi non proprio un gran risultato per Renzi. Al di là delle questioni tecniche giuridiche, il parere del Consiglio di Stato, farebbe bene ad indurre il governo ad una maggior riflessione. Non c’è niente di peggio che mettere una tassa sulla informazione, come è diventato di fatto il canone rai. Considerando che i principali competitori sono liberamente sul mercato, Sky, Mediaset Premium, mentre altri editoriali vivono solo di pubblicità, la Rai con i suoi introiti, aumenta anche la sua impopolarità, che, come si è visto nel caso dell’intervista al giovane Riina, non è proprio insignificante. Può darsi che il governo riesca comunque a tenere in piedi il baraccone dell’Azienda di Stato, a questo punto difficilmente riuscirà a riformarlo. Dispone di troppe risorse finanziarie per pensare davvero a cambiare qualcosa. Niente riesce a dare meglio l’immagine di un paese che i rapporti del governo con la televisione di Stato. L’Inghilterra si è sempre specchiata nella sua Bbc. Purtroppo Renzi sulla Rai sembra aver preso uno scivolone che rischia di farlo apparire, non come un uomo nuovo delle riforme e della rottamazione, ma semplicemente come il secondo Fanfani. In questo caso, il presidente del consiglio si accorgerà a sue spese che il mondo, da quegli anni lontani, è molto, molto cambiato.

Roma, 15 aprile 2016